Fatima e i suoi principi





In un paesino in Afghanistan, dove la vita è sempre più complessa per via delle difficoltà economiche ma anche per il regime che governa il paese, vivono due ragazzi Adham e Fatima.
Adham ha 26 anni ed è un talebano molto vicino a Hibatullah, ovvero il presidente dell'Afghanistan. Adham purtroppo ha una mentalità molto chiusa che sfocia nell’oggettificare e limitare la libertà di sua moglie Fatima.
Fatima ha 19 anni, è ancora una ragazzina, e ha il desiderio di diventare una dottoressa. Purtroppo però è soggiogata dalle tradizioni, dalla religione e dalla mentalità di suo marito: una donna deve stare solo a casa a seguire i propri figli. Se si parla di studio e sport, è ancora peggio. Per poter essere una vera donna, lei deve dare l’intera vita a quella che è la sua famiglia, rimanendo all’interno delle mura domestiche.
Fatima però ama Adham e non riesce neanche a pensare di lasciarlo perché, nonostante la sua mentalità retrograda, è grazie a lui che adesso può permettersi un tetto o perlomeno un piatto caldo e, anche se volesse lasciarlo, di certo non gli sarebbe concesso.
Però la testa di Fatima gira per tutto il mondo, il desiderio di viaggiare, di aumentare le sue conoscenze è sempre più grande, si sente bloccata come se fosse in un modo a cui lei non è destinata. Sente di non essere libera.
Fatima ama la storia, quello che il mondo e l'uomo hanno creato, ama il modo in cui una persona può guarire dalle malattie, ama la medicina ma ancor più la sua libertà.

È il quattro gennaio quando Fatima si alza dal letto vedendo che suo marito è già uscito di casa, la sua testa è piena di rabbia, paura e dopo aver subito un’altra notte in cui si è sentita ancora una volta un oggetto ha deciso di dire "Basta"!
È il momento di dire "basta", di liberarsi da tutto quello che non le permette di vivere felice.
Esce in giardino; vede nella casa di fronte Kamila, la sua migliore amica che vive nella sua stessa situazione. Fatima le parla del suo piano attraverso le staccionate che le dividono. Tramite le staccionate che separano le case, le due donne iniziano a parlare in codice:  riuniamoci - 280; 280, ovvero il numero del caseggiato in cui si devono vedere.
Al ritorno del marito, Fatima chiede la possibilità di uscire per andare a prendere un po’ d’aria. Adham è un po’ scontroso, non vuole che lei esca da sola, ma la donna deve trovare un modo quindi, in modo molto coraggioso, gli dice: “O mi fai uscire o non ti darò mai più la cosa di me a te più cara!”. Ovviamente si sa di cosa sta parlando, era una mossa azzardata ma ha stranamente funzionato.
Fatima esce di casa, raggiunge il caseggiato 280 in cui all’interno vi era una sala di circa 234 metri quadrati, in cui sono state riunite circa 180 donne. Sapevano tutte di rischiare la vita, perché quello era un vero e proprio complotto, ma i pianeti e le stelle erano allineate verso di loro, tutte le donne accettavano il piano di Fatima, ma erano tutte titubanti di come il piano potesse davvero funzionare.

È il quattro Maggio, è arrivato il giorno, le donne assaltano in massa un ufficio giornalistico, con le armi ricavate dall’armamento militare dei propri mariti.
Sono le 6 del mattino, sono passate due ore dalla protesta e ormai tutto il mondo parla di quanto accaduto, perché l'Afghanistan è pieno di testate giornalistiche di tutti gli stati.  
Sul paese incombe il pericolo d’una guerra interna, strano ma vero, anche gli uomini, stanchi del regime e che appoggiano l’idea di libertà, si uniscono a loro.
Una gran parte degli uomini presenti si schiera contro il Paese e contro chi lo comanda.
Fatima è finalmente felice, capisce che sta cambiando qualcosa e che tutti i suoi sforzi non sono stati vani.
Gli altri stati, per paura che la guerra interna in Afghanistan possa provocare una guerra mondiale, decidono di inviare delle truppe sui confini, ma di non entrare nel paese.
Fatima continua a mandare messaggi in tutto il mondo tramite le testate giornalistiche afghane, ormai è considerata “il capo della rivoluzione/resistenza”.
I talebani spaventati dalle truppe sui confini e ormai inermi decidono di dichiarare la loro sconfitta.
Ecco questo era il momento che Fatima aspettava da anni, il presidente afghano però non vuole cedere.
Fatima sapeva già come risolvere la situazione. Insieme a 125 donne e altrettanti uomini assaltano la sede del presidente Hibatullah, fermando l’esercito che lo proteggeva. Gli uomini e le donne in comune accordo decidono di dare la possibilità a Fatima di gestire lo stato in questo momento di difficoltà.
Dopo circa dieci giorni si sono calmate le acque, la calma è tornata a governare sullo Stato. I talebani sono stati bloccati, gli eserciti stranieri sono tornati alla base e si sta decidendo chi dovrebbe gestire lo stato.
Viene instaurato un governo con una repubblica parlamentare; tutto il popolo Afghano, uomini e donne, vanno a votare. Indovinate chi ha vinto? Adham. “Come Adham?” vi chiederete.
Fatima ha scoperto che Adham stava collaborando con le nazioni alleate per poter fare una rivoluzione interna, solo che agli occhi del popolo non doveva farsi scoprire.
Fatima ha rivalutato Adham, totalmente, ora si amano più che mai.
Il popolo ora ha la possibilità di vivere la vita in piena libertà, tutti possono studiare e fare sport, tutti sono uguali!


Ho scritto questo breve racconto con la speranza di far capire a tutti quanto le donna possano amare, combattere e seguire i loro sogni.
(Spero inoltre di dare un po’ di serenità e di far vedere il mondo in modo differente a tutte quelle donne che in questo momento stanno soffrendo per via di tanti fattori che le sminuiscono).

Perletti Daniele (1^D)

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