USCITA AL CINEMA: ANNA FRANK E IL DIARIO SEGRETO



Lunedì 23 gennaio e mercoledì 25 gennaio scorsi, gli studenti delle classi 1^A, 1^B, 1^F, 2^H e 3^TrB della sede di Genova dell'Istituto Marco e quelli delle classi 5^EnE e 5^SvC della sede di Camogli si sono recati ai cinema America e Sivori di Genova a vedere il nuovo cartone animato dedicato alla storia di Anna Frank: "Anna Frank e il diario segreto", diretto da Ari Folman, con Emily Carey (2021).

Di seguito alcuni commenti degli studenti:

Grazie a questo film mi sono chiesta perché esiste la guerra, perché esistono le persone che prendono in giro e che non sanno rispettare gli altri.
Consiglio questo film per capire che cosa provano le persone che vengono da un altro paese, che devono lasciare i loro parenti, le cose che amano tanto, i loro amici ecc. 

Alessia Tricarico (1^A)


Il film insegna ad aiutare sempre gli altri in caso di bisogno. 
Mi ha coinvolto molto anche la grafica che non era per adulti ma per ragazzi. 
Sono rimasta colpita dal bacio che ha dato Kitty a Peter e dal loro incontro. Quando ho visto la scena del bacio mi è venuto da sorridere perché molte ragazze potrebbero sentirsi Kitty e quando si sono conosciuti e ho visto la loro intesa non aspettavo altro che quello.

Angelica Bergitto (1^A)


Il film dà un bel messaggio.
Anna Frank si è trasferita insieme al padre e alla madre in un nascondiglio per fuggire alla tragedia del nazismo. L'aiuto reciproco è importantissimo.

Antonio Fumiano (1^A)


Il film mi è piaciuto molto perché tratta un argomento molto importante e delicato. Parla di Kitty, l’amica immaginaria di Anna che, non capendo dove sia finita la famiglia Frank, li va a cercare, senza trovarli. Durante la ricerca incontra Peter, che cerca di aiutarla e la porta in un rifugio dove vivono degli immigrati e li incontra Awa, che racconta la sua brutta situazione. Mentre Kitty è alla ricerca di Anna, scopre che lei e la sua famiglia, tranne il padre Otto, erano morti nel campo di concentramento e scoppia in lacrime. Torna ad Amsterdam e scopre che il governo voleva rimandare ai loro paesi d’origine gli immigrati. Kitty decide di volerli aiutare, mettendo in mostra il diario, e facendo un discorso molto commovente riuscì a convincere la polizia.
Il film insegna che tutti siamo uguali, anche se diversa razza, lingua e religione. Insegna il valore di principi importanti come la solidarietà e il rispetto altrui e il valore della bontà nonostante il mondo  disumano in cui lei è stata costretta a vivere.

Beatrice Darretta (1^A)


Il film non è facile da capire.
Ha un messaggio molto profondo che subito non ho capito.

Antonio Montano (1^A)


Trama molto interessante e con un bell’insegnamento, ma troppo distante dalla storia di Anna.
Personalmente avrei aggiunto molte più scene riguardanti la vita della ragazza e le avrei integrate con le modernità, esempi ne sono la migrazione, le discriminazioni di sesso, di razza, di religione…
Certo, le due storie si intrecciano nel corso del film, ma ho notato una forte minoranza di racconti su Anna Frank, che dovrebbero essere il tema centrale del film.
In ogni caso, è un bel film, contiene un buon insegnamento: ancora oggi vengono fatte discriminazioni in molti paesi e bisogna combatterle. Le motivazioni sono tante, ma tra queste la più gettonata è quella riguardante le differenze di razza.
Migliaia e migliaia di migranti vengono fatti vivere in condizioni inimmaginabili, nella miseria, nella povertà e senza un supporto economico.
A molti bambini viene negata l’istruzione, il diritto di asilo; vengono fatti vivere in case di pochi metri quadrati con moltissime altre persone che possono avere malattie contagiose e pericolose. 
Quindi impariamo dalla storia e cessiamo eventuali comportamenti discriminatori nei confronti degli stranieri, iniziando a vivere nella pace e rispetto reciproco con i nostri concittadini, indipendentemente dalle differenze culturali che ci rendono diversi. 

Daisy Signorelli (1^A)


Sinceramente il film che abbiamo visto al cinema America sul diario di Anna Frank mi è piaciuto a metà. L'inizio non mi è piaciuto  perché solitamente un film dovrebbe invogliare a guardarlo, ma ciò non è avvenuto .
Inizialmente il film risultava un po' confusionario ed era difficile da comprendere quali scene parlavano della vita di Anna e quali no .
Il finale mi è piaciuto parecchio perché racchiude quasi tutto il significato della storia .

Davide Cantilonne (1^A)


Il film mi è piaciuto molto perché, a differenza di molti film sul nazismo, non racconta solo come sono andate le cose, racconta anche che il diario di Anna prende vita e manda un messaggio.
Ovviamente non tutti credevano che una semplice ragazza dai capelli rossi fosse la reincarnazione del diario di Anna Frank, per questo lei fa molte cose per aiutare il prossimo.
Quando alla fine aiuta i migranti delle case popolari lo fa perché gli errori del passato non devono essere ripetuti.

Davide Manzo (1^A)


E' un film molto significativo e bello.
La scena che mi è piaciuta di più è quando Kitty, l'amica immaginaria di Anna Frank che prende vita solo quando ha accanto a sé il diario, bacia Peter, un ragazzo che ruba per portare a casa qualcosa da mangiare. Lui porta Kitty in un quartiere malfamato  dove si trovano gli emigrati, tra cui Ava, una bambina che spiega a Kitty che i poliziotti li vogliono cacciare da Amsterdam.
Kitty pensa a un piano per farli restare e chiede aiuto a tutti gli emigranti per fare una mongolfiera con scritto "I AM HERE". Alla fine, Kitty stringe un patto con la polizia: lei consegna il diario e la polizia deve trovare un posto sicuro per gli emigranti 
Il diario di ANNA FRANK insegna a non discriminare e ad aiutarsi uno all'altro come ha fatto Kitty per fare capire il messaggio che Anna ha scritto nel suo diario. 

Diaz Cristina (1^A)


Il film che abbiamo visto fa riflettere sul molti argomenti: la discriminazione, gli immigranti, il modo di trattare una persona.
Kitty non sa come è finita Anna e la prima cosa che fa è chiedersi dove sta. Quando vede che la gente entra nel nascondiglio di Anna e legge il suo diario, per lei è come entrare nella privacy della sua migliore amica.
Quando ruba il diario e esce dal nascondiglio, vede un altro mondo: ci sono tanti immigrati in strada e nessuno che li aiuta. I poliziotti li portano nella centrale della polizia per mandarli nei loro paesi natali. 
Il film parla di una giovane ragazza che si è dovuta nascondere con la sua famiglia per anni e l'unica cosa che riusciva a farla stare bene era il suo diario. Molti anni dopo la sua amica immaginaria scopre cosa è successo ad Anna e in qualche modo cerca di cambiare le ingiustizie pur sapendo che se si allontana dal diario lei scompare. Alla fine rinuncia alla sua esistenza per il bene degli altri.

Enith Zambrano (1^A)


Il film mi è piaciuto perché tratta in particolare di due argomenti interessanti.
Il primo argomento tratta dell'amicizia, l'amore e il secondo argomento tratta del razzismo.
Nel primo argomento mi è piaciuto il fatto che Kitty sia andata a cercare la sua amica Anna, scoprendo poi che era morta. Nel secondo, l'amore tra Kitty e Peters. E il razzismo nella seconda guerra mondiale, contro gli ebrei (e non solo).
Cosa porterei con me se dovessi abbandonare la mia casa e dovessi portarmi dietro il minimo e l'indispensabile: metterei intanto più strati possibili di vestiti, porterei poi il mio libro preferito "Numbers", poi porterei una foto della mia famiglia e dei miei amici, lo specchietto che mi ha regalato la mia migliore amica, che ho da tre anni. 

Evelin Mastrangelo (1^A)


Il film di Anna Frank è stato molto interessante, ho provato molte emozioni e mi ha trasmesso un grande messaggio.
Il film inizia con Kitty, l’amica immaginaria, che si sveglia a casa di Anna tempo dopo la sua morte.
Kitty cerca subito di capire dove fosse Anna, ma grazie a dei ragazzi incontrati sulla pista di pattinaggio, si rende conto che era morta tempo prima.
Questa parte mi ha fatto molto riflettere, cosa proverei se la mia migliore amica morisse?
Onestamente non avrei reagito come Kitty, lei non si arrese, si rialzó e pensó ad un piano per fare arrivare alle persone il messaggio che Anna voleva veramente dare.
Anna era dell’idea che aiutare gli altri fosse la cosa migliore e Kitty voleva far ricordare Anna per questo.
Mi ha colpito molto il modo in cui è finito il film, Kitty riesce ad aiutare molte persone della città malfamata di Amsterdam, lei non conosceva queste persone ma ha comunque voluto aiutare, perchè pensava che fosse la cosa migliore.
In conclusione, anche se il film era un cartone, dà un messaggio molto importante che tutti dovremmo rispettare.

Federica Castagneto (1^A)


Questo film mi è piaciuto molto, mi ha affascinato e anche sorpreso.
Il film paragona il nazismo alle discriminazioni di oggi; la cosa che mi ha sorpreso è che la protagonista non è solo Anna Frank ma anche l'amica immaginaria Kitty che racconta le diverse vicende di Anna volendo trasmettere come si sentiva una persona in quella condizione …
Questo film mi ha fatto capire quali sono le cose veramente importanti della vita,
Il messaggio che voleva dare Anna (che ha imparato da suo padre "salveremo più vite possibili") è che bisogna aiutare e aiutarsi a vicenda e l'importanza di questo si può capire leggendo il suo diario.
Dopo la morte Anna realizza il suo sogno: diventare una grande giovane scrittrice.
Non mi vorrei mai trovare nella situazione dei migranti e soprattutto di Anna e mi ritengo tanto fortunato …
Questo film lo consiglio assolutamente perché spiega l'importanza della vita,d el vivere bene, anche dell'amore con la storia fra Anna e Peter ed infine la disuguaglianza che ancora oggi c'è. 

Luca Zampiga (1^A)


Il film non mi è piaciuto molto, era fatto palesemente per un pubblico più piccolo e mi aspettavo qualcosa di più realistico. Molto bello il concetto del film: non discriminare le persone per qualsiasi motivo.
Mi è stato chiesto cosa mi sarei portato io se fossi stato nella sua situazione: 
Bè di sicuro mi sarei portato qualche arma nella necessità che ci avessero scoperti, come è stato detto ad Anna mi sarei vestito a strati per ridurre lo spazio nella mia sacca,  tanta acqua sigillata e cibo a lunga conservazione e se poi fosse rimasto dello spazio avrei portato oggetti personali. 

Matteo Inglese (1^A)


Il film è stato molto bello ed emozionante.
La parte che mi ha colpito di più è la storia di Kitty e di come lei non riesca a vivere senza il diario. Appena si separava da esso, la ragazza scompariva e riappariva solo quando era vicino al diario. Mi ha colpito soprattutto come ha salvato gli immigrati che da tutti venivano considerati meno importanti del diario.
Io al posto di Anna Frank non so come avrei reagito lasciando da un giorno all’altro casa mia, forse mi sarei disperata non sapendo il luogo dove saremmo andati e di conseguenza non avrei ragionato bene su cosa portarmi ma una cosa è certa non avrei mantenuto la calma.
Consiglio questo film soprattutto per il significato profondo che contiene e trasmette.

Rachele Mercurio (1^A)


Per me il film è stato molto bello e molto toccante, perchè parla del periodo nazista in cui molti ragazzi di svariate età morirono.
È un film in cui si parla di un argomento delicato, dove sono morte migliaia di persone.
La mia scena preferita del film è quando Kitty ha avuto il coraggio di uscire e cercare la sua migliore amica Anna. È stato un segno di vera amicizia da parte di Kitty, provando a cercarla per molto tempo.
Se fossi stato al posto di Anna Frank avrei portato un diario su cui scrivere, un libro per leggere, e un pallone per giocarci.
Il film trasmetteva molto la tristezza, specialmente con i suoni, i colori e il tempo atmosferico. Fuori c’era sempre pioggia forte con tuoni, lampi e bombe lanciate dai caccia. Invece i colori nazisti erano forti come il rosso.
È un film che fa riflettere molto, perchè fa capire che noi siamo molto fortunati e siamo anche messi bene perchè abbiamo una casa, la salute e anche cose aggiuntive che certe volte non sono importanti.
Mi è piaciuto è stato quando Kitty si è baciata con Peter perchè secondo me Kitty da quel momento si è sentita una vera ragazza, non più un “fantasma”. 
Kitty immaginava sempre di più il dolore che ha provato Anna mentre andava nei campi di lavoro nazisti. Kitty immaginava il treno che andava su un ponte sospeso su una crepa enorme, dove c’era solo l’andata senza mai più tornare.
Infine Kitty ha mandato un messaggio molto importante: la discriminazione non deve esistere perchè tutti dobbiamo essere rispettati, e non essere trattati come schiavi o come giocattoli perchè tutti anche se siamo diversi dobbiamo essere rispettati e non maltrattati.

Riccardo Mateescu (1^A)


È un film che spiazza tutte le aspettative, nel senso che, tutti ci aspettavamo un film di Anna protagonista mentre raccontava una delle sue bruttissime avventure, invece è un film che personifica il diario in una ragazza, Kitty la migliore amica immaginaria di Anna.
Le parti più bel del film sono quelle dove c'è Anna, come ad esempio quando va a rifugiarsi, oppure quando Kitty scappa da tutti per scoprire che fine aveva fatto la sua amica Anna.
In fin dei conti è un film molto carino fatto bene anche se sotto forma di cartone. È un film che consiglio ai ragazzi che stanno affrontando a scuola la seconda guerra mondiale.

Roberto Roncallo (1^A)


Per me questo film animato è stato bello e con un bellissimo messaggio. All’inizio può sembrare non molto chiaro, ma poi verrà spiegato tutto e quindi si inizierà a capire e ad apprezzare il film. Io se dovessi fare come lei, ovvero fuggire di casa, mi sarei portato il telefono, computer, una console per giocare e qualche foglio per distrarmi,anche i miei guantoni da boxe  perchè ci sono affezionato. Alla fine del film si capisce che il diario serve più che ad essere guardato ad essere capito,  perchè anche adesso le minoranze non vengono accettate come dovrebbero. Ovviamente non allo stesso modo di prima però c’è ancora qualcosa che non va. 

Tommaso Albanese (1^A)


Personalmente ho trovato il film molto riflessivo ed è adatto anche per i più piccoli.
Anna inizia a scrivere il suo diario da bambina già a tredici anni e racconta la sua vita quotidiana, i suoi sogni, le sue avventure ma soprattutto il periodo della sua vita in quel periodo, quello che era un incubo per lei e per tutti i cittadini di Amsterdam.
Nel film il diario viene rappresentato con una personaggio immaginario di nome “Kitty”, una vera amica sempre pronta ad aiutarla e darle consigli.
In quel periodo ad Amsterdam c’era la guerra. Giorno per giorno le persone sparivano e partivano per un viaggio senza un ritorno,venivano uccise migliaia di famiglie anche con bambini, le famiglie più fortunate trovavano un luogo dove nascondersi e non essere trovati, avevano delle regole come non fare rumore, anche il minimo suono poteva rovinare la vita della famiglia e poi si impostavano orari per uscire alla luce del sole,una follia ai giorni d’oggi.
Il film fa riferimento anche al giorno d’oggi: tantissime persone vanno a visitare il suo rifugio per osservare il diario scritto da Anna ma in realtà non fanno proprio il suo insegnamento.
Io penso che oggi i principi siano cambiati assolutamente in peggio le persone non fanno senso alle cose della vita ovviamente non parlo a nome di tutti ma penso sia davvero triste come cosa,a partire dai genitori che faranno crescere i loro figli con questa mentalità.
La morale che mi è arrivata da questo film è la speranza,la generosità che oggi a parer mio è una mancanza di tutti.

Alessia Bendisposto (3^TrB)


Il film inizia con Kitty, un'adolescente dai capelli rossi vestita con abiti degli anni '40 e amica immaginaria di Anna. Confusa dall'assenza della famiglia Frank, Kitty scopre di essere invisibile e immateriale finché si trova all'interno della Casa, mentre vede dei turisti che visitano il museo.
Non sapendo cosa è successo ai Frank alla fine della seconda guerra mondiale, Kitty prende il diario e cerca di presentare una denuncia di scomparsa alla stazione di polizia per Anna. La polizia la indica in diversi luoghi ad Amsterdam intitolati ad Anna Frank prima di provare ad arrestarla quando scoprono che lei ha preso il diario. 
Kitty scappa e incontra un ragazzo di nome Peter,mentre pattina con lui, scopre che si dissolverà se si allontana troppo dal diario. Peter la riporta alla Casa di Anna Frank dopo che ha iniziato a sentirsi male. La polizia lo interroga, ma lui si rifiuta di rivelare qualsiasi informazione su Kitty. E il fim termina con Kitty che fa un discorso emozionante, accusando il mondo di considerare Anna ignorando il suo messaggio di aiutare e salvare le persone. Minaccia di bruciare il diario a meno che il governo non accetti di dare rifugio ai profughi. Vedendo Kitty spaventata da ciò che potrebbe accadere, Peter si offre di riportarla alla Casa di Anna Frank per vivere come uno spirito immortale e invisibile. Nonostante la sua paura della morte, Kitty rifiuta, poiché si è innamorata di Peter. I funzionari e la polizia accettano i termini di Kitty e lei consegna il diario ad Awa( un bambino profugo rifugiato in Olanda) che lo restituisce alle autorità mentre Kitty se ne va via con Peter. Dopo essersi separata dal diario di Anna per tre ore, Kitty condivide un bacio appassionato con uno sconvolto Peter prima di dissolversi nell'inchiostro e disperdersi nel vento.
La scena che mi ha emozionato molto e quando Kitty fece quel discorso che fece emozionare tutti presenti e riuscendo ad persuadere le forze dell’ordine. 
Per il mio punto di vista che non mi è piaciuto molto che la storia di Anna frank era messa da parte e il film fa capire che Kitty è la vera protagonista avrei preferito il contrario, ottimo film lo consiglio a tutte le fasce d’età perché ci sono molto insegnamenti che sono spiegati molto bene a facili da comprendere.  

Andrea Russo (3^TrB)


Il messaggio del film e che Anna Frank non voleva essere famosa per il suo diario ma per far capire alla gente che non bisogna trattare male le persone straniere ma, se hanno possibilità di accogliere e aiutarle.
Più che un film era un cartone animato dove la sua amica immaginaria Kitty voleva sapere la verità di Anna, Kitty al centro della casa era invisibile ma fuori era una persona normale dove tutte le persone la vedevano, lei non sapendo niente di Anna che era morta e voleva scoprire la verità andando alla polizia per far denuncia di scomparsa, andando in biblioteca dove su tutti i palazzi e ponti era scritto il suo nome di Anna Frank ma lei non capiva ancora niente finché non ha incontrato un ragazzo è da lì che lo aveva capito perché non li voleva dire niente che Anna sua sorella e sua madre erano morte è solo suo padre si era salvato dalla guerra.
Anna non aveva scritto il diario per essere famosa, ma perché amava leggere, scrivere e guardare al cinema.
Ma anche per far passare il tempo noioso.

Cristina Ciorobatca (3^TrB)


E' stato davvero un magnifico film, è un film che lascia davvero tantissimi messaggi, il film era in versione cartone io lo avrei preferito molto di più in realistico con persone vere come avevo visto in passato.
Una delle scene che più mi ha colpito è stata quando nel cuore della notte i genitori di Anna parlavano dell'arrivo della lettera per la consegna dei bambini, mi ha colpito il coraggio la freddezza di entrambi e mi emozionava il fatto che Anna si mise a piangere parlando con kitty.
Questo film lascia vari insegnamenti il primo è di non dimenticare ciò che è accaduto perché non vanno dimenticate le persone che persero la vita. Un altro insegnamento che rilascia è quello di non arrendersi mai e di opporsi a queste scandalose ingiustizie.
Non posso che suggerire la visione di questo film, poiché è storia e tutto ciò non va dimenticato. Deve essere appreso e cose di questo genere non devono mai e poi mai accadere di nuovo, davvero è un film stupendo hanno riassunto la vita di una grandissima persona in poco più di 1 oretta e mezza, davvero stupendo super consigliato, meraviglioso

Davide Di Matteo (3^TrB)


Il film è molto bello perché è un cartone e ti spiega tutto quello che Anna Frank ha scritto nel suo diario segreto interpretato da Kitty che è la sua migliore amica.
La parte che mi ha colpito di più è stata quando faceva vedere che tutte le persone da tutto il mondo entravano nella casa dove è vissuta Anna frank solo per dire che sono stati lì anche se non hanno compreso niente, infatti quando le persone giravano per la casa non vedevano Kitty che era lì davanti a loro ma solo quando usciva la vedevano tutti. Infatti quando lei non stava con il libro spariva diventava più pallida e non aveva le energie.
Mi ha colpito soprattutto del menefreghismo delle persone di fronte ad una storia così importante.

Dineth Rajakaruna (3^TrB)


Secondo me il film vuole far capire che nulla è scontato e bisogna godersi le piccole cose, cercando di vedere sempre il meglio in tutto nonostante le brutte situazioni che purtroppo a volte dobbiamo affrontare.
In diverse parti del film si vede Anna stare male perché si sentiva messa da parte da tutti, come se nessuno si stesse accorgendo di lei.
E in quel momento usciva sempre Kitty dal suo diario segreto, quasi facendo pensare che lo facesse per farle compagnia nei momenti più difficili.
Potrebbe significare che avere qualcuno al proprio fianco è molto importante è che non bisogna fermarsi alle apparenze.
Penso che se fosse stato fatto da personaggi reali avrebbe colpito di più, trasmettendo emozioni molto più realistiche.
Consiglierei la visione di questo film soprattutto a ragazzini delle medie.,cioè ne grandi emozioni piccoli, perché penso che possa far capire concetti in genere complicati in un modo molto semplificato e abbastanza interessante, grazie ai suoni e effetti irrealistici

Simona Lasagna (3^TrB)


Per Il film “anna frank e il diario segreto” è stata utilizzata una scelta stilistica (animazione ) che a parer mio permette di poter comprendere meglio e a persone di diverse età  quello che il regista ritiene il vero messaggio di questo film; la storia di un diario, accompagnato in maniera parallela dalla storia di anna frank che riprende con dei salti temporali l'attualità in maniera da evidenziare le similitudini con l'attuale è reale  situazione politica sociale che l’europa sta affrontando . 
Un bellissimo film con anche delle belle rappresentazioni che però, essendo spesso molto risaltate da grafiche e effetti sonori molto incisivi, possono distorcere dal reale avvenimento dei fatti,  per tanto mi trovo a dover consigliare questo film  esclusivamente a chi ha già una parziale conoscenza di quella che è l vera storia di anna   , e di quelle che sono le vere dinamiche dei fatti , in modo da poter interpretare a proprio piacimento i vari messaggi di questo film.

Michele Ayah (3^TrB)


Secondo me il film nonostante sia un cartone trasmette molto allo spettatore il valore e l’ importanza del diario  di Anna Frank, pertanto consiglio il film a tutte le età.

Pietro Gaggioni (3^TrB)


Questo film/cartone animato mi è molto piaciuto, soprattutto la storia molto bella, parla di cosa
accadrebbe se il diario di Anna Frank “kitty” si animasse e si ritrovasse nel mondo odierno. La scena iniziale di Kitty che si risveglia nella casa rifugio, che ormai è un museo, è molto emozionante. 
Quando invece i visitatori accorrono per vedere il museo passano talmente veloci dando solo un occhiata che non si accorgono che c’è la ragazza sopra il letto di Anna, questo fa capire quanto alla fine importasse solo visitare quel luogo alla gente senza capire cosa rappresentasse davvero. 
La scena che mi ha suscitato più emozione è quella in cui Kitty apprende della morte della sua amica e  e così si mette a capire come e dove la sua amica è andata a finire. 
Inoltre kitty per riuscire ad esistere nel mondo non può staccarsi dal diario e cosi ha dovuto sottrarlo al museo e infatti per quello è ricercata dalla polizia
Alla fine del film Kitty riconsegna il diario in cambio della libertà dei migranti che stavano per essere rimpatriati e sparisce per sempre.
Il messaggio di questo film è che nella nostra società c’è troppa ipocrisia e indifferenza e che dovremmo tutti migliorarci.

Steno Di Menza (3^TrB)


A parer mio il film che abbiamo visto su Anna Frank ha qualcosa di magico, non solo l’argomento che tratta è molto toccante, ma è il modo in cui lo racconta che lo è ancora di più.
Sinceramente, fin da quando ero piccolo non sono mai riuscito a comprendere quanto la vita delle persone possa cambiare a causa della guerra, ma questo film mi ha dato le risposte che cercavo.

Luca D'Agostino (1^B)


Il film mi ha trasmesso varie emozioni come tristezza, felicità e amore. Le scene che mi hanno colpito di più sono quando Kitty inizia ad innamorarsi del ragazzo Peter, come venivano illustrati i nazisti e il modo in cui venivano raffigurati i turisti che visitano la casa di Anna. Secondo me il film è stato creato per la visione di bambini e adolescenti. Se fossi Anna mi porterei il ciondolo di mia nonna, tante fotografie, un quaderno dove scrivere e il peluche che mi regalò mio nonno quando nacqui.

Svevo Piombo (1^F)


A me è piaciuto questo film anche perché era in stile “fumetto” così adatto a tutte le età.
Le scene che mi sono piaciute di più sono quelle in cui Kitty e peter stanno insieme e finoscono per innamorarsi.
Mi sembra adatto per tutte le età. Se dovessi partire come Anna io mi porterei: foto ricordo, telefono con caricabatterie, i miei vestiti preferiti, la collana che mi fu regalata da mia nonna, e varie lettere come ricordo.

Asia Clemente (1^F)


Ci sono state molte scene belle e emozionanti, ma quella che mi ha colpito di più è stata quella dove Kitty, l'amica immaginaria di Anna, con tutto il suo coraggio riesce a far restare tutti i migranti nel paese. 
Alla fine, lei si sacrifica per i migranti, quindi restituisce il diario alla polizia, e i migranti, riescono ad avere una vita migliore.
Io consiglio vivamente questo film, perché ha un significato molto profondo, e vuole spiegare il vero significato del diario. Cioè che non è lì solo per essere visto, ma per dare un insegnamento utile per il futuro.

Carola Carlevarino (1^B)


Consiglio questo film sia ai bambini e agli adulti perché fa capire che a volte rinunciare a qualcosa serve ad aiutare altre persone e che bisogna uscire dalla comfort zone.

Christian Peveri (1^B)


 Il film ha un enorme significato che può spingere noi di oggi a fare un gesto proprio come Kitty. Noi possiamo diventare eroi se lo vogliamo. Però ci vuole coraggio e Kitty ne ha avuto tanto.

Mathilde Bevilacqua (1^B)


Commenti

Post più popolari