INTERVISTA IMPOSSIBILE A ... SIMONE DE BEAUVOIR
Simone de Beauvoir (Parigi, 9 gennaio 1908 – Parigi, 14 aprile 1986), è stata una scrittrice, filosofa, insegnante.
È considerata la madre del movimento femminista, nato in occasione della contestazione studentesca del maggio 1968.
Ci può spiegare la filosofia che la portò a scrivere “Il secondo sesso”?
Tale destino è la conseguenza della storia della civiltà, e per ogni donna la storia della sua vita, in particolare della sua infanzia, che la determina come donna, che crea in lei qualcosa che non è niente di innato, o un’essenza, qualcosa che è stato chiamato l’eterno femminino o femminilità. Certamente, svolgono un ruolo, ma l’enfasi posta su queste differenze, l’importanza che assumono, viene dal contesto sociale che le circonda.
Ho letto il suo libro e c’è una frase all’inizio che vorrei approfondire con lei, ed è “il secondo sesso è libero!”, ce ne parli.
Ho scritto questa frase nel mio libro perché penso che essere donna non è un fatto naturale. È il risultato di una certa storia. Non esiste un destino biologico o psicologico che definisce una donna in quanto tale.
Che senso gli dà alla vita?
Vivere è esorcizzare il tempo e il presente è il momento delle scelte e dell'azione; bisogna vivere a pieno la vita, ma non ostinandosi di fronte alle difficoltà.
La libertà è di fatto una condizione di ambiguità, in cui siamo contemporaneamente oggetti e soggetti.
Interessante, ci dovrebbe aver riflettuto molto a riguardo.
Riflettere è molto importante, e la stupidità fa essere felici immotivatamente, quindi bisogna assolutamente combatterla.
Aurora Lo Presti (1^F)
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